Daniela Cinti
Nella prima metà del Cinquecento si assiste ad un rinnovato interesse per le scienze naturali, per la farmacopea (preparazione dei farmaci) e per le piante medicinali, dette anche “semplici”. La botanica diventa una scienza capace di offrire nuove potenzialità in campo terapeutico.
La famiglia Medici manifesta un grande interesse nel collezionare e classificare piante rare; promuove così la realizzazione di due orti botanici o “giardini dei semplici”. Il primo è quello di Pisa, costruito nel 1543 e riconosciuto come il più antico orto botanico universitario del mondo. Il secondo è invece quello di Firenze, costruito nel 1545.
Cosimo de’ Medici crea così a Firenze un grande “Giardino dei Semplici”, affidando al Tribolo il progetto architettonico e a Luca Ghini (già direttore dell’orto di Pisa) quello botanico. L’impianto radiale del Tribolo risulta incentrato su una grande vasca ottagonale con isola centrale, su cui convergono otto viali.
Nel 1783, la gestione del Giardino dei Semplici passa all’Accademia dei Georgofili che, successivamente, ne modifica l’impianto, distruggendo il disegno progettato dal Tribolo. Al suo posto viene realizzato uno schema distributivo più semplice, in linea con i moderni sistemi di classificazione delle specie vegetali. A partire dal 1866, lungo la nuova strada dedicata al botanico Pier Antonio Micheli, vengono costruite delle grandi serre (calde per le piante tropicali e fredde per gli agrumi). In questo periodo aumentano anche le attività didattiche nel Giardino dei Semplici che, nel 1880, diventa l’Orto Botanico dell’Università di Firenze.
Il suo successivo ampliamento, in contiguità con via Gino Capponi, è stato l’ultimo intervento significativo in quest’area, che fino ad oggi ha conservato pressoché invariata la sistemazione sette-ottocentesca. All’interno dell’Orto botanico sono presenti anche cinque piante secolari rare, come il tasso comune (Taxus baccata) piantato dal Micheli nel 1720 Nelle vasche e nel laghetto sono presenti numerose specie acquatiche, come le ninfee e le piante di loto. In primavera, la collezione di azalee colora i viali principali dell’orto, offrendo ai visitatori scorci molto suggestivi.